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Testo dell'originale al: 2010-03-09 223:55 PM <br />
 
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Traduzione a cura di: al3xu5 <br />
 
Traduzione a cura di: al3xu5 <br />
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community: invariato (quando usato per indicare una comunità di sviluppatori o attivisti o utenti ecc.) oppure (a seconda del contesto) comunità
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community: invariato (quando usato per indicare una comunit&agrave; di sviluppatori o attivisti o utenti ecc.) oppure (a seconda del contesto) comunit&agrave;
  
 
CodePlex Foundation: invariato
 
CodePlex Foundation: invariato
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Free World (inteso come il libero mondo del software libero): invariato oppure Mondo Libero eventualmente, se necessario per chiarire il senso, aggiungere la nota [N.d.T.: il libero mondo del software libero]
 
Free World (inteso come il libero mondo del software libero): invariato oppure Mondo Libero eventualmente, se necessario per chiarire il senso, aggiungere la nota [N.d.T.: il libero mondo del software libero]
  
patent proxy troll: invariato, se opportuno a chiarire il significato aggiungere la nota [N.d.T.: soggetto che agisce, per conto o a vantaggio di terzi, con cause legali pretestuose sui brevetti]
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<p>Sono in tanti nella nostra community ad essere sospettosi nei confronti della CodePlex Foundation. Con il suo consiglio di amministrazione dominato da dipendenti ed ex dipendenti della Microsoft, oltre all'apologeta Miguel de Icaza, sono tante le ragioni per diffidare di questa organizzazione.</p>
 
<p>Sono in tanti nella nostra community ad essere sospettosi nei confronti della CodePlex Foundation. Con il suo consiglio di amministrazione dominato da dipendenti ed ex dipendenti della Microsoft, oltre all'apologeta Miguel de Icaza, sono tante le ragioni per diffidare di questa organizzazione.</p>
  
<p>Un giorno saremo in grado di giudicare questa organizzazione dalle sue azioni (incluse le sue pubbliche relazioni). Oggi possiamo solo cercare di prevedere ciò che farà, basandoci sulle sue dichiarazioni e su di quelle di Microsoft.</p>
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<p>Un giorno saremo in grado di giudicare questa organizzazione dalle sue azioni (incluse le sue pubbliche relazioni). Oggi possiamo solo cercare di prevedere ci&ograve; che far&agrave;, basandoci sulle sue dichiarazioni e su quelle di Microsoft.</p>
  
<p>La prima cosa che osserviamo è che questa organizzazione si è buttata nella questione della libertà degli utenti; usa il termine "open source" ma non parla di "software libero". Questi due termini rappresentano filosofie diverse che si fondano su valori diversi: i valori del software libero sono la libertà e la solidarietà sociale, mentre l'open source si riferisce soltanto a valori pratici, quali la potenza e l'affidabilità del software. Per maggiori chiarimenti, si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html">http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html</a>.</p>
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<p>La prima cosa che osserviamo &egrave; che questa organizzazione si &egrave; buttata nella questione della libert&agrave; degli utenti; usa il termine "open source" ma non parla di "software libero". Questi due termini rappresentano filosofie diverse che si fondano su valori diversi: i valori del software libero sono la libert&agrave; e la solidariet&agrave; sociale, mentre l'open source si riferisce soltanto a valori pratici, quali la potenza e l'affidabilit&agrave; del software. Per maggiori chiarimenti, si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html">http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html</a>.</p>
  
<p>&Egrave; evidente come Microsoft preferirebbe afforntare la concorrenza pratica dell'open source piuttosto che la critica etica del movimento del software libero. La sua lunga pratica nella criticare del solo "open source" ha un duplice scopo: attaccare un avversario e, allo stesso tempo, distogliere l'attenzione dagli altri.</p>
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<p>&Egrave; evidente come Microsoft preferirebbe affrontare la concorrenza pratica dell'open source piuttosto che la critica etica del movimento del software libero. La sua lunga pratica nel criticare il solo "open source" ha un duplice scopo: attaccare un avversario e, allo stesso tempo, distogliere l'attenzione dagli altri.</p>
  
<p>CodePlex prosegue in questa stessa pratica. Il suo obiettivo dichiarato è quello di convincere le "aziende del software commerciale" a contribuire di pi&ugrave; all'&nbsp;"open source". Dal momento che quasi tutti i programmi open source sono anche software libero, questi programmi saranno probabilmente liberi, ma la filosofia "open source" non insegna agli sviluppatori a difendere la loro libert&agrave;. E se non capiscono l'importanza di questa libertà, allora gli sviluppatori possono cedere agli stratagemmi usati da Microsoft per incoraggiarli ad utilizzare licenze pi&ugrave; deboli, che sono vulnerabili alla pratica dell'&nbsp;"abbraccia ed estendi" o alla cooptazione di brevetto, e per rendere il software libero dipendente da piattaforme proprietarie.</p>
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<p>CodePlex prosegue in questa stessa pratica. Il suo obiettivo dichiarato &egrave; quello di convincere le "aziende del software commerciale" a contribuire di pi&ugrave; all'&nbsp;"open source". Dal momento che quasi tutti i programmi open source sono anche software libero, questi programmi saranno probabilmente liberi, ma la filosofia "open source" non insegna agli sviluppatori a difendere la loro libert&agrave;. E se non capiscono l'importanza di questa libert&agrave;, allora gli sviluppatori possono cedere agli stratagemmi usati da Microsoft per incoraggiarli ad utilizzare licenze pi&ugrave; deboli, che sono vulnerabili alla pratica dell'&nbsp;"abbraccia ed estendi" o alla cooptazione di brevetto, e per rendere il software libero dipendente da piattaforme proprietarie.</p>
  
 
<p>Questa fondazione non &egrave; il primo progetto Microsoft a portare il nome CodePlex. C'&egrave; anche codeplex.com, un sito per l'hosting di progetti, la cui lista delle licenze ammesse esclude la GNU GPL versione 3. Forse ci&ograve; riflette il fatto che la GPL versione 3 &egrave; progettata per proteggere lo status di software libero di un programma dall'essere sovvertito dai brevetti Microsoft grazie ad accordi come il patto Novell-Microsoft. Non sappiamo se la CodePlex Foundation cercher&agrave; di scoraggiare l'uso della GPL versione 3, ma ci&ograve; corrisponderebbe perfettamente alla strategia della Microsoft.</p>
 
<p>Questa fondazione non &egrave; il primo progetto Microsoft a portare il nome CodePlex. C'&egrave; anche codeplex.com, un sito per l'hosting di progetti, la cui lista delle licenze ammesse esclude la GNU GPL versione 3. Forse ci&ograve; riflette il fatto che la GPL versione 3 &egrave; progettata per proteggere lo status di software libero di un programma dall'essere sovvertito dai brevetti Microsoft grazie ad accordi come il patto Novell-Microsoft. Non sappiamo se la CodePlex Foundation cercher&agrave; di scoraggiare l'uso della GPL versione 3, ma ci&ograve; corrisponderebbe perfettamente alla strategia della Microsoft.</p>
  
<p>L'espressione "aziende del software commerciale" comporta una particolare confisione. Ogni impresa &egrave; commerciale per definizione, per cui tutto il software --libero o proprietario che sia-- sviluppato da una impresa &egrave; automaticamente software commerciale. &Egrave; per&ograve; largamente diffusa nel pubblico la confusione tra "software commerciale" e "software proprietario". (Si veda: <a href="http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html">http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html</a>.)</p>
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<p>L'espressione "aziende del software commerciale" comporta una particolare confusione. Ogni impresa &egrave; commerciale per definizione, per cui tutto il software --libero o proprietario che sia-- sviluppato da una impresa &egrave; automaticamente software commerciale. &Egrave; per&ograve; largamente diffusa nel pubblico la confusione tra "software commerciale" e "software proprietario". (Si veda: <a href="http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html">http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html</a>.)</p>
  
<p>Tale confusione costituisce un problema serio perch&eacute; sostiene falsamente l'impossibilit&agrave; dell'uso commerciale del software libero. Molte aziende software hanno gi&agrave; contribuito al software libero, e questi contributi commerciali sono molto utili. Forse Microsoft vorrebe che invece la gente assumesse questi dati di fatto come impossibili.</p>
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<p>Tale confusione costituisce un problema serio perch&eacute; sostiene falsamente l'impossibilit&agrave; dell'uso commerciale del software libero. Molte aziende software hanno gi&agrave; contribuito al software libero, e questi contributi commerciali sono molto utili. Forse Microsoft vorrebbe invece che la gente assumesse questi dati di fatto come impossibili.</p>
  
<p>In base a questi fatti, si pu&ograve; capire come CodePlex non incoragger&agrave; gli sviluppatori a  pensare alla libert&agrave;. Diffonder&agrave; sottilmente l'idea che l'uso commerciale del software libero &egrave; impossibile senza il supporto di una azienda di software proprietario come Microsoft. Ci&ograve; tuttavia, potrebbe convincere alcune aziende di software proprietario a rilasciare ulteriore software libero. Potr&agrave; ci&ograve; essere un contributo alla libertà degli utenti di computer?</p>
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<p>In base a questi fatti, si pu&ograve; capire come CodePlex non incoragger&agrave; gli sviluppatori a  pensare alla libert&agrave;. Diffonder&agrave; sottilmente l'idea che l'uso commerciale del software libero &egrave; impossibile senza il supporto di una azienda di software proprietario come Microsoft. Ci&ograve; potrebbe comunque convincere alcune aziende di software proprietario a rilasciare ulteriore software libero. Potr&agrave; questo essere un contributo alla libert&agrave; degli utenti di computer?</p>
  
<p>Lo sar&agrave; se questi contributi software funzioneranno bene su piattaforme libere ed in ambienti liberi. Ma questo è esattamente l'opposto dell'obiettivo che Microsoft ha affermato di voler raggiungere.</p>
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<p>Lo sar&agrave; se questi contributi software funzioneranno bene su piattaforme libere ed in ambienti liberi. Ma ci&ograve; &egrave; esattamente l'opposto dell'obiettivo che Microsoft ha affermato di voler raggiungere.</p>
  
<p>Sam Ramji, attuale presidente della CodePlex, ha detto pochi mesi fa che Microsoft (ovvero il suo datore di lavoro) deiderava promuovere lo sviluppo di applicazioni libere che incoraggiassero l'uso di Microsoft Windows (<a href="http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941">http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941</a>). Forse l'obiettivo della CodePlex &egrave; quello di traviare gli sviluppatori di software libero affinch&eacute; facciano di Windows la loro piattaforma principale. Molti dei progetti oggi ospitati da codeplex.com sono add-on per software proprietario. Questi programmi sono catturati da una trappola simile alla precedente Java Trap (si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html">http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html</a>).</p>
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<p>Sam Ramji, attuale presidente della CodePlex, ha detto pochi mesi fa che Microsoft (ovvero il suo datore di lavoro) desiderava promuovere lo sviluppo di applicazioni libere che incoraggiassero l'uso di Microsoft Windows (<a href="http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941">http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941</a>). Forse l'obiettivo della CodePlex &egrave; quello di traviare gli sviluppatori di software libero affinch&eacute; facciano di Windows la loro piattaforma principale. Molti dei progetti oggi ospitati da codeplex.com sono add-on per software proprietario. Questi programmi sono prede di una trappola simile alla precedente Java Trap (si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html">http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html</a>).</p>
  
 
<p>Ci&ograve; sarebbe dannoso se accadesse, perch&eacute; un programma che non funziona (o non funziona bene) nel Mondo Libero non contribuisce alla nostra libert&agrave;. Un programma non libero toglie la libert&agrave; a chi lo utilizza. Per evitare di essere danneggiati in questo modo, occorre rifiutare le piattaforme di sistema proprietarie tanto quanto le applicazioni proprietarie. Gli add-on liberi su sistemi proprietari aumentano la dipendenza della societ&agrave; da quei sistemi -- l'opposto di ci&ograve; di cui abbiamo bisogno.</p>
 
<p>Ci&ograve; sarebbe dannoso se accadesse, perch&eacute; un programma che non funziona (o non funziona bene) nel Mondo Libero non contribuisce alla nostra libert&agrave;. Un programma non libero toglie la libert&agrave; a chi lo utilizza. Per evitare di essere danneggiati in questo modo, occorre rifiutare le piattaforme di sistema proprietarie tanto quanto le applicazioni proprietarie. Gli add-on liberi su sistemi proprietari aumentano la dipendenza della societ&agrave; da quei sistemi -- l'opposto di ci&ograve; di cui abbiamo bisogno.</p>
  
<p>Riusciranno gli sviluppatori di applicazioni software libere a resistere a questo tentativo di minare il nostro progresso verso la libert&agrave;? &Egrave; qui che i loro valori diventano cruciali. Agli sviluppatori che aderiscono alla filosofia "open source", che non d&agrave; valore alla libert&agrave;, pu&ograve; non importare se il loro gli utenti eseguono i loro software su un sistema operativo libero o su uno proprietario. Ma gli sviluppatori che cogliono libert&agrave;, per s&eacute; e per gli altri, sono in grado di riconoscere la trappola e tenersene fuori. Per rimanere liberi, dobbiamo fare della libert&agrave; la nostra meta.</p>
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<p>Riusciranno gli sviluppatori di applicazioni software libere a resistere a questo tentativo di minare il nostro progresso verso la libert&agrave;? &Egrave; qui che i loro valori diventano cruciali. Agli sviluppatori che aderiscono alla filosofia "open source", che non d&agrave; valore alla libert&agrave;, pu&ograve; risultare indifferente se gli utenti eseguono i loro software su un sistema operativo libero o su uno proprietario. Ma gli sviluppatori che vogliono la libert&agrave;, per s&eacute; e per gli altri, sono in grado di riconoscere la trappola e tenersene fuori. Per rimanere liberi, dobbiamo fare della libert&agrave; il nostro scopo.</p>
 
 
<p>Se la Fondazione CodePlex vuole realmente essere un contributo alla comunit&agrave; del software libero, non deve puntare verso gli add-on liberi per i software proprietari. Occorre invece che incoraggi lo sviluppo di software portabile in grado di girare su piattaforme libere basate su GNU/Linux ed altri sistemi operativi liberi. Se cerca di sedurci ad andare in direzione opposta, allora dobbiamo senza dubbio rifiutare.</p>
 
 
 
<p>Ad ogni modo, buone o cattive che siano le azioni della Fondazione CodePlex, non dobbiamo accettarle come pretesto per atti di aggressione della Microsoft contro la nostra comunit&agrave;.
 
 
 
However good or bad the CodePlex Foundation's actions, we must not accept them as an excuse for Microsoft's acts of aggression against our community. From its recent attempt to sell patents to proxy trolls who could then do dirty work against GNU/Linux to its longstanding promotion of Digital Restrictions Management, Microsoft continues to act to harm us. We would be fools indeed to let anything distract us from that.
 
 
 
Comunque buone o cattive azioni della Fondazione CodePlex, noi non deve accettare come un pretesto per atti di Microsoft di aggressione contro la nostra comunità. Dalla sua recente tentativo di vendere i brevetti ai troll proxy che quindi può fare il lavoro sporco contro GNU / Linux per la promozione di lunga data di Digital Restrictions Management, Microsoft continua ad agire per farci del male. Saremmo sciocchi davvero a far qualcosa di distrarci da quello.
 
  
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<p>Se la CodePlex Foundation vuole davvero essere un contributo portato alla community del software libero, allora non deve puntare verso gli add-on liberi per i software proprietari. Occorre invece che incoraggi lo sviluppo di software portabile, in grado di girare su piattaforme libere basate su GNU/Linux ed altri sistemi operativi liberi. Se cerca di sedurci ad andare in direzione opposta, allora dobbiamo senza dubbio fare in modo di rifiutare.</p>
  
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<p>Ad ogni modo, buone o cattive che siano le azioni della CodePlex Foundation, non dobbiamo accettarle come pretesti per atti di aggressione della Microsoft contro la nostra community. Dai recenti tentativi di vendere brevetti a <i>proxy troll</i> <i>[N.d.T.: soggetti che agiscono, per conto o a vantaggio di terzi, con cause legali pretestuose sui brevetti]</i> che facciano il lavoro sporco contro GNU/Linux fino alla promozione, di lunga data, dei Sistemi di gestione delle restrizioni digitali, Microsoft continua ad agire in modo da nuocerci. Saremmo davvero sciocchi a lasciare che qualcosa ci possa distrarre da questo.</p>
  
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<p>Copyright 2009 Richard Stallman<br />
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Verbatim copying and distribution of this entire article are permitted
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worldwide without royalty in any medium provided this notice is preserved.</p>
  
Copyright 2009 Richard Stallman
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Latest revision as of 13:17, 12 September 2010


Documento originale: http://www.fsf.org/blogs/rms/microsoft-codeplex-foundation
Testo dell'originale al: 2010-03-09 223:55 PM
Traduzione a cura di: al3xu5
Stato traduzione: completata il 22/03/2010 ore 22:58
Revisione a cura di:
Stato revisione:
Note:



Perplessi da CodePlex?

di Richard M. Stallman
Presidente

Sono in tanti nella nostra community ad essere sospettosi nei confronti della CodePlex Foundation. Con il suo consiglio di amministrazione dominato da dipendenti ed ex dipendenti della Microsoft, oltre all'apologeta Miguel de Icaza, sono tante le ragioni per diffidare di questa organizzazione.

Un giorno saremo in grado di giudicare questa organizzazione dalle sue azioni (incluse le sue pubbliche relazioni). Oggi possiamo solo cercare di prevedere ciò che farà, basandoci sulle sue dichiarazioni e su quelle di Microsoft.

La prima cosa che osserviamo è che questa organizzazione si è buttata nella questione della libertà degli utenti; usa il termine "open source" ma non parla di "software libero". Questi due termini rappresentano filosofie diverse che si fondano su valori diversi: i valori del software libero sono la libertà e la solidarietà sociale, mentre l'open source si riferisce soltanto a valori pratici, quali la potenza e l'affidabilità del software. Per maggiori chiarimenti, si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html">http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html</a>.

È evidente come Microsoft preferirebbe affrontare la concorrenza pratica dell'open source piuttosto che la critica etica del movimento del software libero. La sua lunga pratica nel criticare il solo "open source" ha un duplice scopo: attaccare un avversario e, allo stesso tempo, distogliere l'attenzione dagli altri.

CodePlex prosegue in questa stessa pratica. Il suo obiettivo dichiarato è quello di convincere le "aziende del software commerciale" a contribuire di più all' "open source". Dal momento che quasi tutti i programmi open source sono anche software libero, questi programmi saranno probabilmente liberi, ma la filosofia "open source" non insegna agli sviluppatori a difendere la loro libertà. E se non capiscono l'importanza di questa libertà, allora gli sviluppatori possono cedere agli stratagemmi usati da Microsoft per incoraggiarli ad utilizzare licenze più deboli, che sono vulnerabili alla pratica dell' "abbraccia ed estendi" o alla cooptazione di brevetto, e per rendere il software libero dipendente da piattaforme proprietarie.

Questa fondazione non è il primo progetto Microsoft a portare il nome CodePlex. C'è anche codeplex.com, un sito per l'hosting di progetti, la cui lista delle licenze ammesse esclude la GNU GPL versione 3. Forse ciò riflette il fatto che la GPL versione 3 è progettata per proteggere lo status di software libero di un programma dall'essere sovvertito dai brevetti Microsoft grazie ad accordi come il patto Novell-Microsoft. Non sappiamo se la CodePlex Foundation cercherà di scoraggiare l'uso della GPL versione 3, ma ciò corrisponderebbe perfettamente alla strategia della Microsoft.

L'espressione "aziende del software commerciale" comporta una particolare confusione. Ogni impresa è commerciale per definizione, per cui tutto il software --libero o proprietario che sia-- sviluppato da una impresa è automaticamente software commerciale. È però largamente diffusa nel pubblico la confusione tra "software commerciale" e "software proprietario". (Si veda: <a href="http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html">http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html</a>.)

Tale confusione costituisce un problema serio perché sostiene falsamente l'impossibilità dell'uso commerciale del software libero. Molte aziende software hanno già contribuito al software libero, e questi contributi commerciali sono molto utili. Forse Microsoft vorrebbe invece che la gente assumesse questi dati di fatto come impossibili.

In base a questi fatti, si può capire come CodePlex non incoraggerà gli sviluppatori a pensare alla libertà. Diffonderà sottilmente l'idea che l'uso commerciale del software libero è impossibile senza il supporto di una azienda di software proprietario come Microsoft. Ciò potrebbe comunque convincere alcune aziende di software proprietario a rilasciare ulteriore software libero. Potrà questo essere un contributo alla libertà degli utenti di computer?

Lo sarà se questi contributi software funzioneranno bene su piattaforme libere ed in ambienti liberi. Ma ciò è esattamente l'opposto dell'obiettivo che Microsoft ha affermato di voler raggiungere.

Sam Ramji, attuale presidente della CodePlex, ha detto pochi mesi fa che Microsoft (ovvero il suo datore di lavoro) desiderava promuovere lo sviluppo di applicazioni libere che incoraggiassero l'uso di Microsoft Windows (<a href="http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941">http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941</a>). Forse l'obiettivo della CodePlex è quello di traviare gli sviluppatori di software libero affinché facciano di Windows la loro piattaforma principale. Molti dei progetti oggi ospitati da codeplex.com sono add-on per software proprietario. Questi programmi sono prede di una trappola simile alla precedente Java Trap (si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html">http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html</a>).

Ciò sarebbe dannoso se accadesse, perché un programma che non funziona (o non funziona bene) nel Mondo Libero non contribuisce alla nostra libertà. Un programma non libero toglie la libertà a chi lo utilizza. Per evitare di essere danneggiati in questo modo, occorre rifiutare le piattaforme di sistema proprietarie tanto quanto le applicazioni proprietarie. Gli add-on liberi su sistemi proprietari aumentano la dipendenza della società da quei sistemi -- l'opposto di ciò di cui abbiamo bisogno.

Riusciranno gli sviluppatori di applicazioni software libere a resistere a questo tentativo di minare il nostro progresso verso la libertà? È qui che i loro valori diventano cruciali. Agli sviluppatori che aderiscono alla filosofia "open source", che non dà valore alla libertà, può risultare indifferente se gli utenti eseguono i loro software su un sistema operativo libero o su uno proprietario. Ma gli sviluppatori che vogliono la libertà, per sé e per gli altri, sono in grado di riconoscere la trappola e tenersene fuori. Per rimanere liberi, dobbiamo fare della libertà il nostro scopo.

Se la CodePlex Foundation vuole davvero essere un contributo portato alla community del software libero, allora non deve puntare verso gli add-on liberi per i software proprietari. Occorre invece che incoraggi lo sviluppo di software portabile, in grado di girare su piattaforme libere basate su GNU/Linux ed altri sistemi operativi liberi. Se cerca di sedurci ad andare in direzione opposta, allora dobbiamo senza dubbio fare in modo di rifiutare.

Ad ogni modo, buone o cattive che siano le azioni della CodePlex Foundation, non dobbiamo accettarle come pretesti per atti di aggressione della Microsoft contro la nostra community. Dai recenti tentativi di vendere brevetti a proxy troll [N.d.T.: soggetti che agiscono, per conto o a vantaggio di terzi, con cause legali pretestuose sui brevetti] che facciano il lavoro sporco contro GNU/Linux fino alla promozione, di lunga data, dei Sistemi di gestione delle restrizioni digitali, Microsoft continua ad agire in modo da nuocerci. Saremmo davvero sciocchi a lasciare che qualcosa ci possa distrarre da questo.

Copyright 2009 Richard Stallman
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