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Documento originale: http://www.fsf.org/blogs/rms/microsoft-codeplex-foundation
Testo dell'originale al: 2010-03-09 223:55 PM
Traduzione a cura di: al3xu5
Stato: in corso
Note:
Perplessi da CodePlex?
di Richard M. Stallman
Presidente
Sono in tanti nella nostra community ad essere sospettosi nei confronti della CodePlex Foundation. Con il suo consiglio di amministrazione dominato da dipendenti ed ex dipendenti della Microsoft, oltre all'apologeta Miguel de Icaza, sono tante le ragioni per diffidare di questa organizzazione.
Un giorno saremo in grado di giudicare questa organizzazione dalle sue azioni (incluse le sue pubbliche relazioni). Oggi possiamo solo cercare di prevedere ciò che farà, basandoci sulle sue dichiarazioni e su di quelle di Microsoft.
La prima cosa che osserviamo è che questa organizzazione si è buttata nella questione della libertà degli utenti; usa il termine "open source" ma non parla di "software libero". Questi due termini rappresentano filosofie diverse che si fondano su valori diversi: i valori del software libero sono la libertà e la solidarietà sociale, mentre l'open source si riferisce soltanto a valori pratici, quali la potenza e l'affidabilità del software. Per maggiori chiarimenti, si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html">http://www.gnu.org/philosophy/open-source-misses-the-point.it.html</a>.
È evidente come Microsoft preferirebbe afforntare la concorrenza pratica dell'open source piuttosto che la critica etica del movimento del software libero. La sua lunga pratica nella criticare del solo "open source" ha un duplice scopo: attaccare un avversario e, allo stesso tempo, distogliere l'attenzione dagli altri.
CodePlex prosegue in questa stessa pratica. Il suo obiettivo dichiarato è quello di convincere le "aziende del software commerciale" a contribuire di più all' "open source". Dal momento che quasi tutti i programmi open source sono anche software libero, questi programmi saranno probabilmente liberi, ma la filosofia "open source" non insegna agli sviluppatori a difendere la loro libertà. E se non capiscono l'importanza di questa libertà, allora gli sviluppatori possono cedere agli stratagemmi usati da Microsoft per incoraggiarli ad utilizzare licenze più deboli, che sono vulnerabili alla pratica dell' "abbraccia ed estendi" o alla cooptazione di brevetto, e per rendere il software libero dipendente da piattaforme proprietarie.
Questa fondazione non è il primo progetto Microsoft a portare il nome CodePlex. C'è anche codeplex.com, un sito per l'hosting di progetti, la cui lista delle licenze ammesse esclude la GNU GPL versione 3. Forse ciò riflette il fatto che la GPL versione 3 è progettata per proteggere lo status di software libero di un programma dall'essere sovvertito dai brevetti Microsoft grazie ad accordi come il patto Novell-Microsoft. Non sappiamo se la CodePlex Foundation cercherà di scoraggiare l'uso della GPL versione 3, ma ciò corrisponderebbe perfettamente alla strategia della Microsoft.
L'espressione "aziende del software commerciale" comporta una particolare confisione. Ogni impresa ` commerciale per definizione, per cui tutto il software --libero o proprietario che sia-- sviluppato da una impresa è automaticamente software commerciale. È però largamente diffusa nel pubblico la confusione tra "software commerciale" e "software proprietario". (Si veda: <a href="http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html">http://www.gnu.org/philosophy/words-to-avoid.html</a>.)
Tale confusione costituisce un problema serio perché sostiene falsamente l'impossibilità dell'uso commerciale del software libero. Molte aziende software hanno già contribuito al software libero, e questi contributi commerciali sono molto utili. Forse Micrsoft vorrebe che invece la gente assumesse questi dati di fatto come impossibili.
In base a questi fatti, si può capire come CodePlex non incoraggerà gli sviluppatori a pensare alla libertà. Diffonderà sottilmente l'idea che dell'uso commerciale del software libero ` impossibile senza il supporto di una azienda di software proprietario come Microsoft. Ciò tuttavia, potrebbe convincere alcune aziende di software proprietario a rilasciare ulteriore software libero. Potrà ciò essere un contributo alla libertà degli utenti di computer?
Lo sarà se questi contributi software funzioneranno bene su piattaforme libere ed in ambienti liberi. Ma questo è esattamente l'opposto dell'obiettivo che Microsoft ha affermato di voler raggiungere.
Sam Ramji, attuale presidente della CodePlex, ha detto pochi mesi fa che Microsoft (ovvero il suo datore di lavoro) deiderava promuovere lo sviluppo di applicazioni libere che incoraggiassero l'uso di Microsoft Windows (<a href="http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941">http://www.internetnews.com/dev-news/article.php/3811941</a>). Forse l'obiettivo della CodePlex ` quello di traviare gli sviluppatori di software libero affinché facciano di Windows la loro piattaforma principale. Molti dei progetti oggi ospitati da codeplex.com sono add-on per software proprietario. Questi programmi sono catturati da una trappola simile alla precedente Java Trap (si veda <a href="http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html">http://www.gnu.org/philosophy/java-trap.html</a>).
That would be harmful if it succeeds, because a program that doesn't run (or doesn't run well) in the Free World does not contribute to our freedom. A non-free program takes away its users' freedom. To avoid being harmed in that way, we need to reject proprietary system platforms as well as proprietary applications. CodePlex free add-ons to a proprietary base increase society's dependence on that base -- the opposite of what we need. Will free software application developers resist this attempt to undermine our progress towards freedom? Here is where their values become crucial. Developers that adhere to the "open source" philosophy, which does not value freedom, may not care whether their software's users run it on a free operating system or a proprietary one. But developers who demand freedom, for themselves and for others, can recognize the trap and keep out of it. To remain free, we must make freedom our goal. If the CodePlex Foundation wishes to be a real contributor to the free software community, it must not aim at free add-ons to non-free packages. It needs to encourage development of portable software capable of running on free platforms based on GNU/Linux and other free operating systems. If it tries to seduce us into going in the opposite direction, we must make sure to refuse. However good or bad the CodePlex Foundation's actions, we must not accept them as an excuse for Microsoft's acts of aggression against our community. From its recent attempt to sell patents to proxy trolls who could then do dirty work against GNU/Linux to its longstanding promotion of Digital Restrictions Management, Microsoft continues to act to harm us. We would be fools indeed to let anything distract us from that. Copyright 2009 Richard Stallman Verbatim copying and distribution of this entire article are permitted worldwide without royalty in any medium provided this notice is preserved. Document Actions * Send this -> http://www.fsf.org/blogs/rms/microsoft-codeplex-foundation/sendto_form * Print this -> javascript:this.print();